mercoledì 21 novembre 2012

Come nasce il laboratorio di idee

Il laboratorio di idee nasce dall'esigenza di alcuni comitati provinciali di cercare delle soluzioni efficaci ed attuabili agli incessanti problemi che affliggono le piccole aziende di trasporto artigiane.
Sono stati fatti 3 incontri (aprile, luglio e ottobre 2012) da dove sono emersi molti spunti di discussione. Oltre ad elencare le problematiche si è cercato di proporre una soluzione.

III° Laboratorio d’idee per il settore del trasporto merci”

Proposta di programma della Confartigianato Trasporti per la prossima Presidenza

Spostare l'azione di Confartigianato Trasporti dalla politica dei trasporti verso una politica di difesa delle imprese di trasporto. É bello vedere la luce in fondo al tunnel ma bisogna arrivarci.

Qualificare le aziende made in Italy, quelle che sono sane, che lavorano e danno lavoro nel territorio creando valore aggiunto. Una sorta di White-list
A quelle imprese potrebbero essere riconosciuti degli sgravi, vuoi anche solo contributivi che possano aiutare a colmare il divario con quelle imprese che operano in maniera truffaldina con manodopera in affitto dall'est-europeo, con sistemi per usare in maniera quantomeno disinvolta il cabotaggio, con mezzi immatricolati all'estero i cui componenti non sempre sono marcati CE e quindi vietati da noi ma permessi nei paesi di immatricolazione dei mezzi, con conducenti senza formazione professionale, le abilitazioni, patenti e patentini dei quali vengono rilasciate senza una seria verifica ma su semplice richiesta degli interessati.
Potrebbe ad esempio essere riconosciuta l'esenzione totale o parziale dalla tanto odiata IPT.

Accordi di settore. Attivare immediatamente i tavoli per gli accordi di settore che per condizioni riferite alla sicurezza devono essere realizzati e rispettati obbligatoriamente. Prevedere una data di scadenza per la stipula di tali accordi, trascorsa la quale per quei Settori privi di accordo i costi minimi andranno aumentati del .... %.

Rivedere il contratto di lavoro dei dipendenti: il contratto applicato attualmente è stato tarato sulle conoscenze e sulle leggi di una quindicina di anni fa: il contratto prevedeva delle cose le quali venivano accettate perché si sapeva che nella pratica ci si poteva regolare in maniera un po’ differente.
Oggi le normative sono più stringenti, la produttività è calata, la burocrazia per avere nuove patenti è esasperante, e se una ditta vuol formare e tenersi gli autisti oggi deve pagare un buon salario rischiando alla fine del mese, di non andare neanche in pareggio.
Si deve lavorare per creare un sistema di lavoro più flessibile che dia agli imprenditori lo spazio di manovra per seguire gli alti e bassi del mercato e ai lavoratori la giusta protezione.

Alzare a 15 il numero degli addetti. L'impresa di trasporto artigiana può arrivare complessivamente a 9 addetti (il numero più basso di tutte, la metalmeccanica ad es. 25 addetti). Per questo motivo nel passato molte delle ns imprese, hanno dovuto sdoppiare la propria azienda.

Richiedere la sospensione del cabotaggio, anche limitata nel tempo 6 - 12 mesi: potrebbe portare, oltre che a una maggior fetta di lavoro a disposizione delle ns imprese anche al graduale assestamento del nuovo sistema dei “costi minimi” sulle imprese committenti. Agganciare la nostra protesta a quella dei colleghi d’oltralpe.

Fare un'azione determinata nei confronti del conto proprio e dei trattori agricoli. Si dovrebbero presentare in tutta Italia dei dossier su come il conto proprio oltrepassi con disinvoltura i limiti dentro cui dovrebbe trasportare.
Predisporre un vademecum, da inviare al Ministero dei Trasporti e agli Organi di controllo con il quale si indicano strumenti e metodi per “scoprire” gli abusi, partendo dal controllo su strada per andare a sanzionare anche le imprese committenti.

Dare al ns Albo Nazionale dei trasportatori potere sanzionatorio senza passare attraverso altri enti ma, come tutti gli ordini professionali, ciascun aderente può denunciare il suo collega che si offre a remunerazioni non congrue o utilizza in “modo strano” subvettori/trazionisti magari stranieri oppure manodopera “dubbia”.

Esodo. Se qualche trasportatore vuole smettere magari perché è un po’ avanti con l'età o non vede la luce in fondo al tunnel o semplicemente perché non ha più lavoro cercare di creare le condizioni per la sua cessazione aziendale.


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