giovedì 31 gennaio 2013

Paolo Uggè eletto presidente di Unatras :

Auguri e Buon Lavoro

L'Esecutivo dell'unione delle associazioni dell'autotrasporto Unatras si è riunito il 29 gennaio 2013 per eleggere il nuovo presidente, che sostituisce Francesco del Boca (Confartigianato Trasporti):
 è Paolo Uggè, attuale presidente di Fai Conftrasporto.

L'Esecutivo ha anche eletto Mauro Concezzi, della Fita Cna, segretario nazionale.
 Entrambe le nomine sono avvenute all'unanimità.
 Nella riunione, il vertice di Unatras ha anche discusso su come muoversi in futuro riguardo alle principali questioni che interessano l'autotrasporto.

Dichiarazione dello stato di crisi del settore e sospensione del cabotaggio
Il trasporto in Italia  puce il 10% del pil  e se il cabotaggio ci porta via il 25% del mercato, bloccando il cabotaggio il Pil nazionale  potrebbe salire di 2,5 punti.
In un convegno Arcese ha presentato uno studio dichiarando che ogni camion straniero che oggi trasporta in Italia costa alla collettività (italiana) 87.000 euro

Richiedere la sospensione del cabotaggio, anche limitata nel tempo 6 + 6 mesi,   potrebbe portare, oltre che a una maggior fetta di lavoro a disposizione delle ns imprese anche al graduale assestamento del nuovo sistema dei “costi minimi” sulle imprese committenti.
La cosa potrebbe essere agganciata al Pil: finché il Pil non torna a crescere in percentuali superiori al  “es.  2% “ si attua questa misura di protezionismo.
Essendo limitata nel tempo l'Europa non potrebbe vietarla ma solo censurarla”.

A sostegno della tesi possiamo metterci anche:
- la decisione di saggi europei che raccomandano: “sussistono ancora troppe diversità in termini di costi e condizioni fra Paesi dell’Unione europea, e dunque una liberalizzazione del cabotaggio non è al momento un’ipotesi praticabile”;
- la richiesta partita dai paesi scandinavi, vedi articolo ”Danimarca, Norvegia e Svezia hanno inviato “ieri” un appello al Ministro dei trasporti coordinata di ciascun paese a prendere sul serio cabotaggio illegale”.Si legge “In particolare chiediamo la lettera per attivare il cosiddetto freno di emergenza, come i regolatori europei basato sulla legge, in caso di gravi perturbazioni del mercato”.
Agganciare quindi la nostra proposta a quella dei colleghi d’oltralpe.

Per il governo potrebbe essere alettante perchè il cabotaggio è anche una grossa potenziale opportunità per l'evasione fiscale.
Un committente Italiano, che potrebbe essere anche un'azienda di trasporti, oltre a prendere una buona remunerazione “vendendo” il viaggio ha la possibilità di farsi fare la fattura a proprio piacimento evadendo IVA  e tasse varie.


Istituzione di una White-list per  quelle imprese che sono sane, che lavorano e  danno lavoro nel territorio creando valore aggiunto.
A quelle imprese potrebbero essere riconosciuti degli sgravi, vuoi anche solo contributivi che possano aiutare a colmare il divario con quelle imprese che operano in maniera truffaldina con manodopera in affitto dall'est-europeo, con sistemi per usare in maniera quantomeno disinvolta il cabotaggio, con mezzi immatricolati all'estero i cui componenti non sempre sono marcati CE e quindi vietati da noi ma permessi nei paesi di immatricolazione dei mezzi, con conducenti senza formazione professionale, con delle abilitazioni, patenti e patentini molti dei quali vengono rilasciati senza una seria verifica ma su semplice richiesta degli interessati.

A queste aziende potrebbe ad esempio essere riconosciuta l'esenzione totale o parziale dalla tanto odiata IPT.
Potrebbe essere riconosciuta la facoltà di................................



Accordi di settore.
Attivare immediatamente i tavoli per gli accordi di settore che vadano a completare i costi minimi e che, per condizioni riferite alla sicurezza, devono essere realizzati e rispettati obbligatoriamente. Prevedere una data di scadenza per la stipula di tali accordi, trascorsa la quale per quei settori privi di accordo i costi minimi andranno aumentati del....%. 


Credito privilegiato
Purtroppo è una realtà che dopo aver lavorato spesso sottocosto le aziende si possono trovare invischiate in fallimenti o in quei concordati preventivi che non portano in cassa niente o quasi.

Premesso che:

-         in caso di fallimento prima vengono pagate le imposte, poi i dipendenti, poi i
          privilegiati e poi il resto.

-         in caso di concordato preventivo lo stesso, prima vengono pagate le imposte, poi i dipendenti, poi i privilegiati e poi il resto.

-         Alle aziende che forniscono il gasolio extrarete lo stato da la possibilità di dividere in fattura il costo commerciale dall'imposta (accisa) che viene accumunata nei casi di cui sopra a vera e propria imposta e restituita al venditore in maniera privilegiata in quanto il rivenditore di gasolio viene considerato come esattore dell'accisa.
Il venditore di gasolio porta in deposito il gasolio, lo ridistribuisce ai propri  clienti aggiungendoci la giusta remunerazione commerciale. Per questo è considerato per la parte di accisa prima dei privilegiati.

Per un' azienda di trasporto i due maggiori costi sono il gasolio (costo commerciale e accisa) e costo personale (stipendi e contributi) costi, che abbiamo visto sono considerati dal diritto tributario privilegiati, ma l'azienda di trasporto dopo averli messi insieme, ad oggi, li depotenzia a normali costi commerciali.

Un'azienda di trasporto, in virtù di quanto sopra riportato, in caso di fallimenti o di concordati preventivi di aziende clienti, deve poter entrare prima dei privilegiati e cioè alla stregua dei dipendenti per un importo percentuale almeno del ??..50%.??  del proprio credito.


IPT
Applicazione dell'imposta alla sola prima immatricolazione dei veicoli adibiti al trasporto di merci,  con eliminazione della stessa per i successivi passaggi di proprietà tra imprese di trasporto sia per vendita o fusione, scissione, incorporazione, trasformazione ecc.


Bolli
Ripristino del rimborso della tassa di possesso cosi come effettuato negli anni precedenti. Il rimborso è stato sospeso non perché la Comunità Europea avesse bocciato la misura ma perché il governo italiano non aveva seguito la giusta procedura a livello europeo
Libretto formativo
I trasportatori in quanto tali devono fare dei corsi professionali e per alcuni fare anche degli esami ed ottenere i relativi attestati.

L' azienda paga due volte il primo perché non ha il dipendente a disposizione il secondo perché, per il quieto vivere aziendale, si viene incontro al costo del dipendente.

Molti corsi si sovrappongono: si fa il corso di primo soccorso,  ma si fanno  4 ore di primo soccorso anche sul patentino ADR, si fa il corso antincendio di 8 ore ma si fanno 4 ore di antincendio anche sul patentino ADR e via parlando fino ad arrivare ai corsi di formazione sul codice della strada e cronotachigrafo e  alla CQC .

Richiedere il raddoppio della validità della CQC, come si è fatto per i cronotachigrafi, e predisporre un libretto formativo individuale che consenta di individuare, per ogni singola specialità, i moduli mancanti evitando accavallamenti e inutili e costosi doppioni.


Esodo
Premesso che:
-         Nessun altro settore ha un' attività formativa come l'autotrasporto.
-         Se si vuole aprire un'impresa di trasporto senza vincoli bisogna, tranne in casi particolari, acquistare l'autorizzazione al trasporto da altra azienda presente sul mercato. Nessun'altra attività ha una autorizzazione che costa si paga eventualmente l'avviamento ma non l'autorizzazione.
-         Che alcuni trasportatori continuano a stare sul mercato, e spesso a fare danni, perché non sanno cosa andare a fare se chiudono l'attività, non saprebbero come mantenere la famiglia.
 
Ai trasportatori che consegnano la loro “autorizzazione al trasporto” con la conseguente cancellazione dall'albo autotrasportatori c/to terzi dovrebbe essere concesso un esodo incentivato.

Partendo dal fatto che i trasportatori pagano i contributi previdenziali partendo da un reddito minimale di euro 14.552,00,  bene diamo la possibilità ai trasportatori che vogliono lasciare l’attività di agganciarsi agli ammortizzatori sociali, es. alla cassa integrazione in deroga, partendo proprio da quel reddito minimale come qualsiasi altro dipendente: per due – tre anni ne percepiscono l'80% .
Ovviamente si dovranno mettere dei vincoli perché gli esodati non escano dalla porta e rientrino dalla finestra magari come soci  di qualche cooperativa od altro.   
e, il rinnovo del contratto nazionale del lavoro per trasporto merci e logistica ed il distacco transnazionale degli autisti,

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