venerdì 4 gennaio 2013

Davvero non ne possiamo più di chiacchere!!

Egregi Presidenti

Sono uno dei tanti imprenditori che opera in questa bella Italia e in questo momento mi sento di  scrivere quello che mi passa per la testa.
Data anche la mia età non più giovane :quello che mi sta passando davanti, nonostante la storia ci abbia insegnato che sono i popoli che la scrivono e la vivono, o la subiscono, noi ad oggi pare non la vogliamo riscrivere.
O meglio: qualcuno la sta scrivendo per noi. Ci sono Nazioni attorno a noi che crescono a vista d’occhio ma badate bene non perché sono più dotati di noi Italiani ma solo perché chi li rappresenta sa mettere le competenze a  disposizione di chi sa  costruire un futuro  basato sulla persona inteso come valore umano e poi con la scuola  insegnando  un percorso che porta  verso un  futuro sia all’interno dell’ impresa che come imprenditore!
Non vorrei essere giovane perché glie ne stiamo raccontando a più non posso a questi baldi giovanotti dicendo che bisogna investire su di loro  che non so ancora come possano credere alle nostre promesse di  politiche sia di innovazione imprenditoriale che di cambiamento di rappresentanza in  politica con forze nuove.
A tutti questi signori che gravitano all’ interno di questo CIRCO dei sogni non realizzabili vorrei far notare alcuni punti; come si fa a non capire quello che dopo la guerra hanno costruito  le generazioni precedenti solo per il piacere di dire che sono cose passate?!
Questo mondo sempre più tecnologico non mi sembra ci stia portando ad una vita migliore  bensì ci sta allontanando fra noi stessi sia come persone che come rappresentanze di imprese o cittadini
.Ad esempio  imprese come la mia che ha costruito un percorso di crescita imprenditoriale, oggi  grazie al “sistema Italia”  sembra destinata a un nulla di fatto. Dopo una vita di impegno si rischia di chiudere  o di dover assumere scelte di trasferimento in altri Paesi dove poter esercitare. Uno si chiede : chi davvero tutela l’impresa ,la sostiene ,la promuove ,la finanzia,la accompagna,nel suo percorso di crescita nell’affrontare le sfide a cui è chiamata?Chi e con quali tempi e regole VERE e non quelle di una burocrazia lenta e costosa sia per l’impresa che per il cittadino, burocrazia che sembra costruita solo per garantire se stessa e non per essere a servizio dei cittadini dai quali è mantenuta con le tasse ( e che tasse! Per quelli come noi che di fatto le paghiamo, in cambio di cosa?) con quale GIUSTIZIA!!!!!!!!!!!!!! Mi rivolgo allora  a voi rappresentanti della politica e politici,rappresentanti di associazioni di categorie ,dei sindacati dei lavoratori,degli ordini professionali ,delle istituzioni sia civili che religiose,e non per ultimo al sistema bancario..
Chi davvero tutela gli imprenditori come me e le nostre imprese? Quali obiettivi proponete che valga la pena perseguire? Che cosa intendete fare davvero, in quale modo, con quali tempi, con quali soldi e presi dove, e con quale attenzione alle nostre realtà? Mi chiedete di votare, per quale ragione dovrei credere a quello che dite?Gli ultimi anni mi dicono che non siete stati all’altezza delle responsabilità che avevate e avete abusato della nostra fiducia. Perché dovrei ricredermi, dal momento che facce nuove, proposte serie, praticabili, convincenti, non mi sembra vengano fatte? O se chi le fa non conta niente, viene emarginato, se non fa parte del “sistema”?Per lo meno questo è quello che a me pare succeda da noi un po’ dappertutto.
Davvero non ne possiamo più di chiacchere, di manovre e manovrine, di prediche e di appelli: vorremmo vedere considerazione, rispetto, concretezza, responsabilità certe, serietà e lealtà. Noi certo altrettanto dovremo riconsiderare il nostro ruolo e il rapporto con le Istituzioni; anche noi abbiamo fatto spesso “ i furbi”, per quanto in buona compagnìa. Ma noi ci mettiamo del nostro, noi siamo chiamati a “rispondere” a tutti, e voi a chi rispondete?
Diteci dove vogliamo andare davvero e come, se con l’automobile o senza, se con il petrolio o ad acqua, se con la chimica o con l’ortofrutta fai da te, se con i laureati da Nobel o i figli a spasso senza titoli e senza lavoro, se fuori dai giochi in Europa, o se abbiamo qualcosa da dire e da fare per un’Europa che non sia solo degli eurocrati, se da SUD d’Europa, o se strategici in tutto il bacino Meidterraneo per un’Europa forte della sua cultura che senza noi Italiani sarebbe ben poco,  l’elenco prosegui telo voi.
Diteci se dobbiamo chiudere e/o cambiare mestiere, o se abbiamo ancora il diritto e la soddisfazione di fare impresa, qui da noi !.

 

2 commenti:

  1. Chiunque abbia scritto questa lettera non può che avere il consenso di tutti quelli che in un momento come questo lavorano in proprio.
    Detto questo credo che dovremo rompere le scatole il più possibile specialmente a chi ci rappresenta in modo che magari qualcosina si ottenga.
    Lo spero vivamente perchè diversamente i piccoli vanno tutti a casa. buonaserata Guido

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  2. Sono sempre più incazzato

    La tassa della pubblicità col nome della ditta sopra i 5 metri non la paghiamo !
    Togliamo i cartelli e issiamo bandiera bianca.
    Ci arrendiamo c e ne andiamo
    Siamo stufi
    A fanculo tutti
    Che vadano a guadagnarsi lo stipendio zappando la terra ,che c e ne bisogno
    Vediamo se gli piace
    Non paghiamo più tessere e tasse ai papponi
    Vediamo se cominceranno a fare i ns. Interessi
    Prendiamo li a pedate sul culo ,chi è pagato con le tasse o dalle tessere o da qualsiasi altro balzello e non fa il proprio dovere.
    Basta la festa e finita e tornato a casa Pantalon
    Che cosa ci aspetta ,
    quale futuro
    date un motivo valido ,
    perché si possa continuare
    a far impresa in Italia.

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